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LA FORTEZZA DI BARD
Come raggiungere il Forte.
Per chi giunge dal Piemonte: percorrere l'autostrada A5 Torino - Aosta
- Monte Bianco, uscire al casello autostradale di Pont-Saint-Martin
e svoltare a sinistra lungo la SS 26. Seguendo le indicazioni per Aosta,
oltrepassato il comune di Donnas, si giunge in breve in vista del Forte
(6 Km). Oltrepassata una corta galleria, dopo la curva, accostare a
destra ed entrare nel parcheggio coperto a pagamento. Un parcheggio
gratuito si trova qualche centinaio di m più avanti, sul lato
sinistro della strada. Per accedervi è necessario fare inversione
di marcia alla rotatoria posta poco oltre.
Storia
L'importanza della rocca di Bard è testimoniata dalla sua presenza
costante nel corso dei secoli. Infatti già con Teodorico, agli
inizi del VI sec. D.C., esisteva una guarnigione composta da sessanta
armati e a Bard erano poste le cosiddette "Clausuræ Augustanæ",
sistema difensivo costituito per proteggere i confini dell'Impero. Nel
1034 viene definito "inespugnabile oppidum", ed è questo
uno dei più antichi riferimenti ad un castello in Valle d'Aosta.
Nel 1242 i Savoia , con Amedeo IV, entrano in possesso della signoria
di Bard, spinti dalle insistenze degli abitanti della zona, stanchi
dei soprusi di Ugo di Bard. Il castello infatti assicurava a chi lo
possedeva il controllo della strada verso il Canavese e consentiva di
imporre pesanti balzelli ai viaggiatori ed ai mercanti. Da quel momento
il castello dipende sempre dai Savoia che vi tengono una guarnigione.
Nel 1661 addirittura vengono concentrate a Bard le
armi provenienti dalle altre fortificazioni valdostane, e tra queste
Verrès e Montjovet.Il castello diventa protagonista poi in occasione
del passaggio dell'esercito francese nel 1704 e soprattutto del arrivo
di Napoleone Buonaparte che, nel maggio del 1800, trova asserragliata
nel forte una guarnigione formata da 400 austriaci. Le strutture difensive
del forte erano talmente efficaci che l'armata napoleonica impiegò
circa due settimane per superarle. Non riuscendo ad espugnarlo solo
con l'uso delle armi, l'armata del Primo Console dovette ricorrere all'astuzia.
Il forte viene poi fatto smantellare da Napoleone, per evitare, in futuro,
ulteriori problemi. Quello che vediamo oggi è il rifacimento
voluto da Carlo Felice, in piena Restaurazione, che, a partire dal 1830,
ne fece una delle strutture militari più massicce in Valle d'Aosta.
Annesso al patrimonio regionale nel 1990, il Forte è stato oggetto
di un grande progetto di restauro volto a riutilizzarlo per lo svolgimento
di attività culturali ed informative. Ospita, inoltre, un punto
di informazione dotato delle più moderne tecnologie multimediali
per presentare la realtà ambientale, turistica, artistica e produttiva
dell’intera Valle d’Aosta, iniziativa che intende riportare
al Forte il suo antico ruolo di “porta” della Valle d’Aosta.
Bard: da Fortezza militare a Fortezza della cultura alpina
Da Fortezza militare a vera e propria “roccaforte della cultura”.
Il Forte di Bard dopo tredici anni di interventi e lavori apre ufficialmente
al pubblico e lo fa con l'inaugurazione dell'opera Carlo Alberto, corpo
principale del Forte, con il Museo delle Alpi, la mostra Alpi di Sogno
e lo spazio Vallée Culture. L'ambizioso progetto di recupero,
finanziato da Fondi europei, nazionali e regionali si avvia così
a diventare il nuovo polo culturale delle Alpi occidentali. Entrando
nel Museo delle Alpi si respira in tutti i sensi la montagna, la sua
storia, passata e contemporanea, attraverso le molteplici istallazioni,
proiezioni, in un viaggio multimediale e sensoriale. E' un Museo che
parla e si apre in un impasto sapiente di arcaicità e contemporaneità.
L'ingente progetto e processo di recupero si pone quale obiettivo quello
di ridare al Forte quella gerarchia economica che aveva in passato.
Il Forte occupa quasi per intero la rocca su cui sorge a partire dalle
Opere Basse che si ergono appena sopra i tetti dell'abitato del borgo
a cui è collegato. E' costituito da diversi corpi di fabbrica:
dall'Opera Ferdinando, all'Opera Mortai e Vittorio sino all'Opera Carlo
Alberto e di Gola. Le diverse Opere costituiscono ad un tempo delle
unità a sé stanti e sono parti di un complesso unitario,
collegate tra loro dalla strada interna, che permette di avere una visione
ravvicinata della piazzaforte e di ammirare ad un tempo l'ampio panorama
della valle che si apre tutt'attorno, e dalla Comunicazione coperta,
che consente di scoprirle dall'interno in un percorso ricco di fascino.
Il Forte è accessibile da tre lati: tramite moderni ascensori;
da una strada interna che con ampie curve sale lungo i diversi corpi
di fabbrica; da una strada esterna a tornanti, panoramica sulla valle.
I numeri
Sono proprio i numeri a rendere la grandezza e l'imponenza di questo
baluardo della cultura:
14.467 metriquadrati di superficie, 806 gradini, 106 metri di dislivello
percorribili con ascensori in cristallo a sbalzo e panoramici, 3600
metri quadrati di aree espositive, 2036 metri quadrati di cortili interni,
9000 mq di tetti, 283 locali, 385 porte, 323 finestre e 296 feritoie
per un lavoro di recupero che ha visto in questi anni impegnati oltre
100 progettisti e consulenti oltre a 500 maestranze che hanno rimosso
153.737 mq di terreno.
Il Museo della Alpi
Dal 15 gennaio è aperto al pubblico il “Museo delle Alpi”
nell'Opera Carlo Alberto. Al suo interno, posto al centro e cuore dell'intero
programma museografico del Forte, vengono prese in considerazione tutte
le Alpi e soprattutto le Alpi contemporanee, assumendo come un unico
tempo quello che ne caratterizza la storia più recente, a partire
dalla metà del Settecento sino ai giorni nostri. Il percorso,
offre attraverso istallazioni, immagini, video, foto, oggetti, la realtà
alpina nel suo complesso approfondendone attraverso la voce di esperti,
tutte le sfaccettature: flora, fauna, storia, leggende, climatologia,
geografia, arte e cultura. Da una balconata, allestita in una sala interna,
è possibile fare un volo virtuale, sulle ali di un'aquila, dalla
Catena del Monte Bianco fino a Bard.
Alpi di Sogno
Inaugurata venerdì 13 gennaio 2006 Alpi di sogno, esposizione
inaugurale del Forte di Bard,è inserita nel programma delle Olimpiadi
della Cultura legate ai Giochi Olimpici Invernali Torino 2006. È
organizzata dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta in collaborazione con
Finbard S.p.A, la Città di Torino e la Fondazione Torino Musei,
a partire dal prezioso fondo di opere della GAM di Torino.
La mostra propone una scoperta e riscoperta del patrimonio scarsamente
accessibile delle collezioni pubbliche dell'arco alpino occidentale:
Francia, Italia, Svizzera.
Le opere appartengono a musei e collezioni pubbliche del Piemonte, della
Valle d'Aosta, della Savoia, dell'Isère, del Cantone e Repubblica
di Ginevra, del Cantone di Vaud e del Vallese. Tra i principali artisti
in esposizione : Carlo Bossoli, Alexandre Calame, Gustave Castan, Lorenzo
Delleani, François Diday, Jean Charles Ferdinand Humbert, Giacomo
Grosso, Cesare Maggi, Italo Mus, Matteo Olivero, Paolo Antonio Paschetto,
Carlo Pittara, Luigi Baldassarre Reviglio, Enrico Reycend, Vittorio
Sella, Massimo Tapparelli D'Azeglio.
L'esposizione è curata da Giuseppe Garimoldi, pittore ed esperto
di fotografia alpina, e Daniele Jalla, storico e coordinatore dei servizi
museali della Città di Torino. Un Comitato scientifico internazionale
formato dai direttori e conservatori dei musei prestatori, da studiosi
ed esperti, ha affiancato i curatori nella scelta delle opere e nella
redazione del catalogo.
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