Domenica 26 febbraio
Al rialzo della temperatura
è di nuovo “gruppone”
Chef ancora indecisi, con un occhio alla dispensa e un
altro alla panza, commercianti al rientro dalla preparazione in riviera,
chaffeur pronti a rispolverare bici e gomiti, pensionati in via di sbrinamento
invernale, baldi giovani (si fa per dire!) pronti a prendere la scia
di motorini e poi sacramentare davanti a luoghi sacri... insomma eravamo
proprio noi del glorioso BCO, di nuovo tutti insieme, reduci da alcune
settimane di vero inverno, felici di rimetterci in sella sfruttando
una temperatura primaverile e un cielo terso.
Grazie alle favorevoli condizioni meteo, il gruppone forte di una ventina
di pedaladores ha preso in direzione sud verso il paese del famoso maestro
di Gattico.
Da segnalare i numerosi gruppi incontrati in senso opposto, uno in particolare:
saranno stati circa un centinaio, che avanzavano come un gregge con
l'immancabile coda di automobilisti, penso, alquanto innervositi. Bene,
diciamolo chiaro e tondo: questo modo di procedere in gruppo non è
accettabile. È il classico modo di far valere la legge del più
forte, fregandosene degli altri. Se vogliamo che il girare per le strade
non diventi una battaglia continua fra ciclisti e automobilisti, dobbiamo
comportarci secondo un briciolo di buon senso e di rispetto reciproco.
Una volta tanto, con il nostro procedere in fila indiana, possiamo dire
di non aver intralciato nessuno e di non aver costituito pericolo né
per noi né per gli altri. Niente di eclatante, semplicemente
un modo civile di pedalare e di godersi appieno una splendida mattinata
di fine febbraio.
Tornando alla nostra uscita, gruppo compatto sino all'asperità
di Oleggio, dove si registra la foratura dello “Svizzero”
e la solita fretta che ci prende quando si tratta di aspettare cinque
minuti qualcuno attardato per guai meccanici o altro. Sta di fatto che
nel giro di duecento metri sono state prese ben tre diverse direzioni
e solo nei pressi di Borgomanero due dei tre gruppi si sono ricomposti,
per poi ridividersi al bivio per Bolzano Novarese, dove il quintetto
dei novecollisti più altri due outsider hanno fatto un po' di
allenamento in salita sino al convento francescano del monte Mesma;
quindi gli ultimi chilometri da Orta a casa con un fastidioso vento
contrario., se va avanti così, sarà particolarmente lunga
e faticosa... soprattutto per chi pensa di iniziare a marzo a pedalare
sul serio.
All'appello ne mancano tre... attardati
per foratura
Al Monte Mesma per la benedizione domenicale... dopo i “sacramentoni”
di qualcuno
Sabato 25 febbraio: MTB
Nuovi adepti con tanto di bindella
C'è chi di fronte alle novità sbuffa e
non smette mai di brontolare e c'è chi invece piace cambiare
e misurarsi su nuovi mezzi e nuovi percorsi.
È il caso della nostra squadra di biker, che in questa occasione
ha visto il ritorno del nostro responsabile (NdR dalla cagionevole salute,
ma in sella a un nuovo super-puledro biammortizzato) e l'aggregarsi
di due nuovi adepti (quando riescono a farsi firmare il permessino dalle
rispettive mogli): the Carrelli Brothers, equipaggiati con due nuove
mtb provenienti da un noto commerciante comasco, dai prezzi stracciati
(come le sue ricevute fiscali e come l'attacco sx del Daniele, che lo
ha costretto a scendere scalzo lungo un sentiero che neppure le capre
praticano più). Ma andiamo per ordine!
Quando due nuovi adepti si vogliono aggregare pensi subito a che tipo
di itinerario affrontare: non troppo impegnativo per non raffreddarli
già alla prima uscita; non troppo lungo per non affaticarli troppo.
E così è stato con la scelta del Monterosso e di Cavandone:
un percorso alla portata dei più... senza tra l'altro il rischio
di raffreddamenti di alcun genere, soprattutto corporeo con la colonnina
del termometro che andava oltre i 24°: incredibile! In quanto poi
alla lunghezza, siamo stati complessivamente sulla quarantina di km,
di cui solo una decina in salita.
In merito al tracciato, dobbiamo dire che qualche passaggio un po' critico
c'era. E là dove un po' di tecnica ha aiutato, il caldo e l'inesperienza
hanno lasciato il loro segno. Il caldo a un certo punto ti portava in
ebollizione, con le forze e le ginocchia che facevano “giacomo-giacomo”.
Mentre l'inesperienza ha semplicemente accresciuto l'albo dei geometri,
con the Brothers che hanno misurato più volte vari punti tecnici
del percorso.
Il rientro, come al solito, è avvenuto lungo la piana del Toce,
rallentando un po' il ritmo della pedalata per non lasciare indietro
i due novizi, che comunque sia hanno dimostrato coraggio e forza atletica
(compatibilmente al livello medio-basso del nostro gruppetto di biker
amatoriali), tali da far ben sperare nel prosieguo della loro attività
in sella alle fedeli mtb (ovvio, compatibilmente alle piastrelle da
vendere o da posare, alle mogli, alla figliolanza, al cane, ai genitori...
e alla voglia di continuare a misurarsi).
The
BCO's bikers
(chissà se sa scriüv in sì?!?)
prossimi
appuntamenti |
Martedì 21 febbraio |
13,30 |
Giro di Carnevale |
Sabato 25 febbraio |
13,30 |
Chi in bici chi in mtb |
Domenica 26 febbraio |
9,00 |
Per nuovi lidi? |
Domenica 19 febbraio
Cinque gatti al Gatto Nero
«Cüma l'è al tëmp?» «L'è
pëna nivùl!» «Aah, l'è nivùl...
alüra piuvarà! Mei che m'giri da l'aüta pärt.
Sarà par un'aüta volta!»
Questa molto probabilmente è stata la ragion comune della maggior
parte degli ex atleti del BCO, quelli che sino a qualche anno fa si
ritrovavano mai meno di una quindicina all'appuntamento domenicale.
Del resto lo abbiamo già detto diverse volte: quando la maggior
parte è over sessanta e ha a disposizione 7 giorni su 7 per andare
a pedalare, chi glielo fa fare di svegliarsi quando il cielo è
grigio e il termometro non è ancora tornato ad andare sopra i
10°?!? Se poi a questi aggiungiamo dei “giovani” (si
fa per dire, perché quasi tutti + vicini ai 50 che ai 40) cagionevoli
di salute, ecco svelato il mistero dei mini raduni domenicali.
Bönn! Su sto argumënt ò già scricc tröpp,
méi parlà da chi ghéra e cüma l'è nacia.
Partenza dal solito posto alle 9,05; solito percorso con instradamento
mergozzese, giusto per far scendere di un grado la temperatura che prima
si aggirava sui 4°. Rotonda di Fondotoce guardandoci attorno se
si vedeva almeno l'ombra dei Carrelli Brothers, ma... nulla, se ne saranno
stati a casa a raccontare ai bocia delle loro imprese alle Nove Colli
a cui, quand'erano giovani, hanno partecipato. Unico incrocio quello
con il neo campione regionale, portacolori del BCO, ormai in pieno allenamento,
che, pertanto, si è limitato a lanciarci un saluto dai mille
significati (tipo: «Ghò mia tëmp da perda cun vüi
aüti... mì, devi lénäm cüma s'deüv,
mia ciurlà sui pedäl!»).
Giunti in quel di Cannero, dietrofront con tappa al Gatto Nero, dove
poi si sono aggiunti due poliedrici atleti che alternano podismo e ciclismo.Cafésigno,
dou ball, foto di rito e poi, cun pëna ad frécc adöss,
üma riciapà a pedalà, pär poi dividass un km
dopo: dui in sàlia e quatar in piän.
A questo punto il resoconto prosegue per la parte in cui c'ero: salitella
asciutta sino al cimiteri d'Ugebi, parte in piano idemcompatatem, poi
acqua e pauta (à s'fà par dì!) sino a quel di Bée.
Quindi discesa sino alla deviazione per Vignone e relativa discesona
con i freni tirati sino allo sbocco di Possaccio/Trobaso. A quel punto
opzione Bieno. Il tutto senza patire tanto freddo come un mese prima.
Alla fine ritorno a casa con un'ottantina di km... né tanti né
pochi in vista di una Nove Colli che, se va avanti così, sarà
particolarmente lunga e faticosa... soprattutto per chi pensa di iniziare
a marzo a pedalare sul serio.
In posa al Gatto Nero
Sabato 18 febbraio
La furcëla dal Cravìn ha fatto “crack”
Succede! A volte sono quelli che stanno sopra, a volte
(molto meglio) i mezzi che stanno sotto... prima o poi si rompono. Quando
succede bisogna prenderla con filosofia: «Méii 'na furcëla
che una gàmba!». E sperare poi che i restauratori meccanici
abbiano il pezzo da sostituire. Nel caso nostro si è dovuto ricorrere
a un espianto di organo da una nuova, ma alla fine il cavallo di carbonio
è ritornato a fare egregiamente le sue funzioni.
In sostanza ci è andata buca l'ascesa al Monterosso (fino allo
scavalco del muretto in cui la forcellina ha fatto “crack”,
tutto ok: sentiero perfettamente asciutto e pedalabile al cientoperciento),
ma non ci ha tolto la gioia di arrivare a casa come i porcellini dei
cartoni animati: impautai da in cima a in fünd.
PS Stavolta niente foto. Le riserviamo per quando i vari influenzati,
appestati, tagliati si rimetteranno in sesto.
Martedì 19 marzo: il Comune
di Omegna...
... premia lo Sport
Il Comune di Omegna rinnova anche quest'anno
il suo impegno nei confronti delle società sportive che animano
la vita cittadina, premiando l'atleta o gli atleti segnalati da queste.
Per noi del BCO dovrebbe essere la volta di un nostro ex pulcino ormai
diventato un vero e proprio galletto di montagna: Andrea Rizzi, vincitore
del campionato provinciale di corsa in montagna 2011 e detentore dell'identico
titolo a livello sociale (è lui l'ultimo vincitore della Cireggio-Quarna).
L'appuntamento è per lunedì 19 marzo alle ore 20,30 presso
il Forum di Omegna. Sarebbe bene che chi non ha impegni fosse presente
alla cerimonia, non foss'altro per far vedere che il BCO è ancora
una bella realtà di appassionati delle due ruote, orgogliosi
quando i suoi “ragazzini" vengono premiati per la costanza
e la caparbietà con cui sanno conciliare lavoro e sport.
prossimi
appuntamenti |
Sabato 18 febbraio |
13,30 |
Chi in bici chi in mtb |
Domenica 19 febbraio |
9,00 |
Previsioni: bello sino h 11 poi nivùl |
Domenica 12 febbraio
Sestetto polare
In verità quartetto alla partenza, quintetto al
rapido incrocio con Adriano il “boscaiolo” (fedele all'appuntamento
delle 9,00, ignaro che il venerdì sera si era optato per una
mezz'ora di abbuono agli amanti del letto), e poi sestetto con l'aggancio
dello Stoto. Sì, insomma, eravamo in sei del BCO a sfidare i
–4° alla partenza di questa seconda domenica di febbraio all'insegna
del freddo e della neve.
Per la verità, freddo sì, ma nulla di più, nel
senso che l'aria era asciutta e quindi si avvertiva di meno.
Con un manto stradale più tendente al bianco che al nero –
per via delle enormi quantità di sale spantigato in queste ultime
due settimane – si è pedalato in tutta sicurezza sino a
Cannero, per poi dirigerci di nuovo verso Oggebbio a bütà
giù un café al Gatto Nero.
Riscaldato lo stomaco, ci si è diretti verso casa, puntuali all'appuntamento
con il pranzo di mezzodì.
In definitiva un'uscita di una sessantina di km, con una media sui 28
km/h, un'aria un po' freschina e la gioia di aver passato qualche ora
all'aria aperta in compagnia... e non al chiuso di un appartamento...
pedalando, tenendosi in buona forma fisica... e non schisciando tasti
sul telecomando in cerca di qualche cosa che alla fine lascia sempre
un po' d'amaro in bocca. Ooh no!?!
In posa al Gatto... Bianco
Sabato 11 febbraio
Pionieri sul Montorfano innevato
E sì, ci voleva proprio, per rompere la monotonia
di una piana ancora in parte innevata, ma talmente calpestata da non
presentare più alcuna difficoltà in sella alla mtb. Ci
voleva proprio... ma che cosa?!? vi chiederete. E io rispondo: la prima
invernale con neve sul Montorfano in mtb.
Orfani dei tecnici e dei responsabili del nobile mezzo, il trio degli
irriducibili ha da prima scaldato le gambe lungo il Toce e poi, con
un po' di coraggio e un po' d'incoscienza, ha tentato l'ascesa sul sentiero
innevato del Montorfano.
Primo tratto senza problemi. Dopo la frana, la parte che di solito è
la più accidentata viene superata brillantemente. Sembra quasi
fatta, se non che a 100 m dalle prime casermette la neve si fa molle...
come le nostre gambe; la ruota posteriore non riesce a fare presa e
va via come una “bisà”; onderagionpercui si decide
per un salutare dietrofront.
La discesa è uno spasso; comunque, sempre guardinghi a non uscire
dalla traccia e andare là come salami in mezzo alla fiocca.
Una volta sul piano, via ancora in direzione di Ornavasso con una pista
ciclabile ormai quasi sgombra dalla neve (ma non dal ghiaccio). Sembrava
che il divertimento fosse finito; invece, grazie alla brillante idea
di ritornare passando lungo lo sterrato-innevato, ci siamo trovati come
nella tundra: aria gelida, neve polverosa, ghiaccio e una traccia, lasciata
da qualche pazzoide col fuoristrada, che per noi è stata la via
maestra per arrivare sino al Campone. Qui, con un aplomb siculo-inglese,
prendendo per un'altra via, si è evitato di rendere vana una
marchetta a una povera crista che aveva appena trovato il suo merlo
in Range Rover. Da qui il commento spicciolo dell'ungulato di piano:«Ma
spöll!?! Con un fuoristrada cumpägn al và a guzzà
cün una insì!?!». A me, sinceramente, più del
mezzo, ha colpito il fatto di vedere una ragazza di colore correre fra
la neve e il ghiaccio per andare a soddisfare le voglie di uno che ne
stava là, quasi nascosto sul suo fuoristrada, ad aspettarla.
Una scena davvero deprimente e su cui ci sarebbero ben altre considerazioni
da fare.
Inutile farsi il sangue amaro, così va il mondo! dirà
qualcuno. Sarà anche così, ma lasciatemi almeno esternare
lo sdegno ogni volta che capita di imbattersi in simili realtà,
in cui la dignità umana vale meno di niente.
Ma non stavamo trattando di bici?!? forse sì, meglio lasciar
perdere certi argomenti... anche se ritengo giusto scriverne, non foss'altro
per non fare finta di niente e far capire che andar in bici non significa
estraniarsi dal contesto in cui viviamo quotidianamente. Amen!
L'ugulato di piano (sulla sx) presenta
evidenti segni di affaticamento causa abbondanti e frequenti libagioni
Dalla UILDM di Omegna riceviamo
e pubblichiamo
30.000 euro per TeleThon dal VCO
nel 2011
di cui 4.000 dalla bici
scarica
l'elenco
prossimi appuntamenti |
Sabato 11 febbraio |
13,30 |
Coraggio... permettendo |
Domenica 12 febbraio |
9,00 |
Come sopra |
Sabato 4 Domenica 5 febbraio
Uomini di poca fede!!!
Bastano venti cm di neve è un freddo un po' più
intenso del solito che del BCO non si ha più traccia... per lo
meno in sella alla bici.
Chi si dà al podismo, chi allo sci, chi alla scopa (gioco delle
carte e non altro) e chi non mette nemmeno il naso fuori dall'uscio
di casa per paura di raffreddarselo. Del resto non è un caso
se la nostra età media si aggira abbondantemente sopra il mezzo
secolo di vita. Con queste condizioni climatiche (quelle giuste, di
inverni come si deve), la stragrande maggioranza preferisce le comode
pantofole con la testa di Willy il Coyote piuttosto che calzare quelle
fredde e gelate della bici.
De gustibus non est disputandum! Peccato, però... perché
con solo un pochino di coraggio in più anche in queste situazioni
si può trovare il modo di pedalare, divertendosi. Non ci credete?!?
Ecco la ragione del titolo.
Sabato in tre e ieri da solo, con la fida mtb, si è andati su
e giù lungo il Toce, godendo di un ambiente da favola. Non sto
qui a metterla giù spessa. La prima volta, lo confesso, i piedi
hanno avuto qualche cosa da ridire, ma la seconda volta, da solo, me
la sono spassata, fermandomi a fotografare come piace a me, pedalando
e pestando la fiocca con i piedi sempre al calduccio. Il segreto lo
conoscete, quindi non sto anche qui a farla lunga. Un'uscita di due
ore e mezza che sono proprio contento di aver fatto.
Spiace per gli altri soci, in particolare per il nostro neo responsabile
della mtb, a casa con una mezza influenza, e per chi con la testa è
ancora idealmente a Capo Verde, ma noi del trio “scia bianca”
ce la siamo proprio spassata.
Sguardo sul Montorfano
Due ungulati sulla riva del lago
Maggiore
prossimi appuntamenti |
Sabato 4 febbraio |
13,30 |
Neve e ghiaccio permettendo |
Domenica 5 febbraio |
9,00 |
Come sopra |
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